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Dalla crisi alla ripresa

Barack Obama, Presidente degli Stati Uniti d'America
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Le sfide del ventunesimo secolo impongono una risposta coordinata e un’assunzione di responsabilità da parte di tutti gli stati.

Il G20 di Pittsburgh ha rappresentato un passaggio fondamentale nel cammino dalla crisi alla ripresa. Al precedente incontro del G20 di Londra, il mondo stava affrontando la più grande sfida all’economia mondiale che si fosse presentata da generazioni. Il G20 ha dato una risposta energica, impegnandosi a porre in essere un insieme di interventi politici che non avevano precedenti per dimensioni ed effetto. Tali interventi hanno fatto uscire l’economia mondiale dal baratro della crisi; possiamo vedere segnali di uscita dalla crisi e di ripresa mondiale, mentre i mercati finanziari stanno cominciando a recuperare. Secondo una recente relazione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, si stima che gli interventi del G20 abbiano salvato o creato 21 milioni di posti di lavoro nel 2009 e nel 2010. Tuttavia, resta ancora molto da fare, e il G20 continuerà a vigilare e ad attuare misure incisive per ripristinare la crescita economica e per creare posti di lavoro sino a quando la ripresa non sarà solida  e garantita.

Noi, a Pittsburgh, adottammo anche misure volte a impedire che, una volta tornati alla ripresa e alla crescita globale sostenuta, emergessero di nuovo in essere le pratiche speculative che hanno portato alla crisi, attuando una serie di riforme nei nostri sistemi economici e finanziari. Abbiamo raggiunto un accordo per applicare un nuovo Quadro per una Crescita Forte, Sostenibile ed Equilibrata e per la riforma della normativa e del controllo della finanza – misure che saranno sostenute e attuate da un sistema economica globale ridisegnato. I leader del G20 – compresi i rappresentanti dei principali produttori di energia e le altre nazioni con ingenti aiuti economici – si sono impegnati a eliminare gradualmente gli aiuti economici a favore dei combustibili fossili, fornendo al contempo sostegno mirato per aiutare i più poveri. Questo sforzo, estremamente innovativo, incoraggerà a conservazione il più possibile l’energia, migliorerà la nostra sicurezza energetica e costituirà il contributo immediato al nostro impegno a favore della riduzione delle emissioni di gas serra.

Significativamente, a Pittsburgh è avvenuto per la prima volta che un numero così grande di paesi - il G20 rappresenta l’85 per cento della produzione mondiale – accettasse di lavorare insieme per valutare le implicazioni e la coerenza dei piani economici di ciascuno di essi, raggiungesse il consenso sulle pratiche migliori per le riforme necessarie e adottasse misure a sostegno del necessario riequilibrio della domanda globale per garantire una forte crescita economica per tutti.

Noi siamo consapevoli che non possiamo più affrontare le sfide dell’economia del ventunesimo secolo con l’approccio del secolo scorso. Abbiamo visto a più riprese come, nel ventunesimo secolo, le nazioni del mondo condividano interessi comuni. E’ per questo che ho chiesto una nuova epoca di impegni che conducano a  risultati effettivi per i nostri popoli – un epoca in cui le nazioni siano all’altezza delle proprie responsabilità, e rappresentino la nostra comune sicurezza e prosperità. Ed è esattamente questo il tipo di forte collaborazione che abbiamo creato a Pittsburgh.

Perciò il G20 ha preso l’iniziativa di adottare un nuovo approccio alla collaborazione. Per fare in modo che le nostre istituzioni riflettano la realtà dei nostri giorni, trasferiremo maggiori responsabilità alle economie emergenti nell’ambito del Fondo Monetario Internazionale e daremo loro più voce. Per creare nuovi mercati, e aiutare i cittadini maggiormente vulnerabili del mondo a uscire dalla povertà, abbiamo costituito nuovi fondi fiduciari presso la Banca Mondiale per sostenere gli investimenti per la sicurezza alimentare e per il finanziamento di fonti di energie pulite ed accessibili. E per garantire il rispetto dei nostri impegni, continueremo a dare importanza ai nostri sforzi in futuro e a fare di questo un obiettivo primario dell’imminente summit del G20 di Toronto.

Abbiamo adottato lo storico provvedimento di riformare il nostro sistema economico internazionale, così che il G20 è ora la sede principale per la collaborazione economica internazionale. Questo passaggio verso il G20, insieme al maggiore rilievo dato alle nazioni in via di sviluppo nelle istituzioni finanziarie internazionali, dimostra chiaramente il coinvolgimento più ampio e aperto che l’America cerca nel ventunesimo secolo.

Mentre continuiamo a impegnarci a sostegno dell’economia globale per promuovere una crescita forte, sostenibile ed equilibrata, Canada e Corea rivestiranno un ruolo chiave, in quanto paesi che ospiteranno il G20 quest’anno. Ispirato dall’eredità di Pittsburgh, nota come la città dei ponti, possiamo tornare a promuovere il nostro comune interesse alla ripresa globale, girando al contempo pagina verso una vera economia del ventunesimo secolo.

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